Dieta e frutta

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Nutrizionista Branchesi Sarah. Diete patologiche, fisiologiche e dello sport.

Ciao a tutti!

 

Ricondivido con voi il mio terzo articolo, pubblicato sul giornale pesaro notizie (allego sotto il link al giornale), in cui tengo una rubrica di alimentazione "A tu per tu con Sarah Branchesi, Biologa Nutrizionista", per rispondere alle domande più frequenti e per sfatare i miti più comuni sugli alimenti.

 

Questa settimana parliamo di un altro alimento alla base della piramide alimentare: la frutta.

Anche intorno alla frutta si sono creati numerosi miti e dubbi: Mangiare frutta fa ingrassare o dimagrire? la frutta crea fermentazione? la frutta va mangiata lontana dai pasti?

Iniziamo dalla prima domanda:

Mangiare frutta fa ingrassare o dimagrire?

La risposta, come per tanti altri alimenti, è: dipende dal quantitativo introdotto nella alimentazione.

La frutta contiene calorie che, in questo caso, sono date prevalentemente dai glucidi, soprattutto dal fruttosio (solo nel caso di frutta secca, avocado e cocco il quantitativo calorico dipende prevalentemente da lipidi e proteine). Alcune diete moderne consigliano di fare un pasto principale solo mangiando frutta, basandosi sulla teoria che il fruttosio stimoli poco l’insulina, questo di per se è vero, ma non dobbiamo scordare che comunque

eccedere con i carboidrati va ad aumentare la sintesi di acidi grassi e quindi il deposto adiposo, ciò accade anche con il fruttosio. Il fruttosio comunque è consentito in una sana alimentazione, l’importante è non superare la quota consigliata, che per un adulto è mediamente di 50 g al giorno. Considerando che una mela di 200 g ha circa 10 g di fruttosio possiamo tranquillamente introdurre la frutta nella nostra dieta senza il rischio di ingrassare, ovviamente dobbiamo bilanciare la quota di fruttosio in relazione agli altri carboidrati introdotti: meno carboidrati ho mangiato nella giornata più frutta posso introdurre e viceversa. Concludento, per un uomo adulto che segue una alimentazione sana, la quota di frutta è di circa 300-400 g, da valutare poi in base al singolo caso e alle abitudini alimentari.

La frutta crea fermentazione?

Generalmente no.

Alcune persone tendono ad evitare la frutta, lamentando una fastidiosa fermentazione addominale, in realtà questa spesso non dipende semplicemente dalla frutta, ma dall’eccesso di carboidrati nella dieta e dalle abitudini alimentari scorrette. Tra le cause più frequenti troviamo il mangiare velocemente, questo fa si che aumenti l’aria introdotta, creando fermentazione, meteorismo o dolore addominale. Altre cause sono: l’utilizzo di bibite gasate e di dolcificanti che contengono zuccheri che aumentano la fermentazione (come: sorbitolo, mannitolo e xilitolo), anche i legumi favoriscono la formazione di gas (generalmente questa situazione si risolve cuocendoli molto bene e passandoli, così da eliminare il tegumento che crea questa problematica). Se nonostante la corretta alimentazione lamentiamo una fermentazione anomala, la causa potrebbe essere una disbiosi (cioè una flora batterica intestinale alterata) i fermenti lattici probiotici spesso risolvono il problema. Per concludere quindi, il gonfiore che comunemente si accusa dopo i pasti è generalmente dovuto al fatto che si mangia troppo e male. Mangiare la frutta, invece, è una buona abitudine che ci assicura preziosi micronutrienti.

La frutta va mangiata lontana dai pasti?

Se non ci sono problematiche di salute, questo dipende solo dal gusto personale.

Anche sul quando mangiare la frutta sono nate numerose leggende, la regola di base è mangiare 5 porzioni al giorno, non importa quando. Secondo alcune filosofie la frutta dopo i pasti farebbe ingrassare, ma come abbiamo già analizzato nella prima domanda questo dipende da come sono stati bilanciati i carboidrati nella giornata, altre persone invece pensano che aumenti la fermentazione, ma anche in questo caso abbiamo smentito la problematica. Ovviamente, esistono delle situazioni in cui è consigliata una assunzione di frutta lontana dai pasti, come ad esempio nei soggetti che soffrono di patologie gastrointestinali o della Malattia da reflusso gastro-esofageo, in questi casi sarebbe meglio evitare di riempirsi troppo durante il pasto. Mentre, per un soggetto sano, mangiare la frutta lontano o a fine pasto è solo una questione di scelta personale, l’importante è cercare di introdurla sempre nell’arco della giornata. È stato infatti dimostrato che

assumere frutta aiuta a contrastare l’insorgenza di numerose patologie, i disturbi cardiovascolari, l’ipertensione, il cancro, etc.

Il mio consiglio quindi è quello di mantenere una alimentazione varia ed equilibrata e di introdurre spesso la frutta, sia nei pasti principali, sia negli spuntini, questo ci aiuterà a integrare sali minerali, vitamine, antiossidanti, liquidi e stare in salute prevenendo numerose patologie.

 

Dott.ssa Branchesi Sarah

 

Ecco il link al giornale in cui tengo la mia rubrica di alimentazione:

https://pesaronotizie.com/2017/07/28/a-tu-per-tu-con-sarah-branchesi-biologa-nutrizionista-dieta-e-frutta/

 

 

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